Gli orti lunari e le coltivazioni hi-tech saranno il futuro delle missioni spaziali e L’ENEA ha raccolto la sfida
di Elio Nello Meucci
Virtual Greenhouse Experimental Lunar Module (V-GELM) è un progetto sperimentale che prende il via il 10 luglio nel Centro Ricerche ENEA Casaccia. L’obiettivo è quello di sviluppare un modulo di ‘coltivazione lunare’ che abbini tecniche idroponiche a esperimenti virtuali. Il fine è sostentare la vita degli astronauti nelle future missioni di lungo periodo. V-GELM ha vinto su molti progetti internazionali. L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha spiegato che il campo di applicazione sarà presentato nell’ambito della missione IGLUNA 2020. «Si tratta di un sistema di coltivazione fuori suolo con riciclo di acqua, senza l’utilizzo di pesticidi e di agrofarmaci, in grado di garantire ai membri dell’equipaggio impegnato nelle missioni spaziali cibo fresco di alta qualità e corretto apporto nutrizionale», spiega Luca Nardi del Laboratorio Biotecnologie ENEA
Il progetto si sviluppa in due fasi. La prima è dedicata all’architettura e alla progettazione degli spazi interni, anche grazie alla realtà virtuale utile per la simulazione degli ambienti di lavoro. La seconda fase è dedicata all’innovativo orto dell’ENEA (Hort3 ). Qui è sperimentata la coltivazione idroponica di due particolari varietà di ravanello, Daikon e Rioja, all’interno di una tenda denominata “EGG” per la sua peculiare forma a uovo, realizzata dall’Università degli Studi di Milano. Il modulo sviluppato da ENEA, nell’ambito del progetto Hortspace, consiste in un sistema di coltivazione a ciclo chiuso. Le diverse specie di micro-verdure hanno 1 m3 a disposizione con illuminazione LED. Appositamente selezionate possono raggiungere lo stadio di crescita ideale alla consumazione nel giro di 10-15 giorni.
La presentazione in diretta su: https://www.youtube.com/channel/UCLh3-PBgiEwEPEisLY54WUw